

Riscoprire l’ovvio
È quando crollano tutte le certezze che sentiamo il bisogno di carezze ma siccome non ci possiamo né incontrare né toccare ci si deve adattare e scoprire nuovi modi per non sentirsi troppo soli
È quando crollano tutte le abitudini che cade l’illusione di tener noi le redini e ci sentiamo vulnerabili per la paura della morte che un minuscolo e invisibile virus ci sussurra così forte.
È quando siamo costretti a mettere una distanza che scopriamo il valore della vicinanza ma anche il valore dei confini che se impariamo ad usare possono farci comunque sentire uniti e vicini.
È quando siamo in un distanziamento forzato che sperimentiamo (in piccola parte) cosa prova un emarginato, e sperimentiamo il dolore del sentirsi isolato e l’universale bisogno di essere amato, accolto e rassicurato.
È quando siamo costretti a rallentare che possiamo riscoprire il valore del sostare, del respirare, del toccare, dell’assaporare e dell’ascoltare.
È quando ci è impedito di abbracciare e salutare che sentiamo la mancanza di essere accanto ai nostri cari poco prima di spirare e riscopriamo il valore di un rituale come quello di un funerale.
È solo quando l’ovvio sparisce che l’essenziale della vita si chiarisce e ciò che prima davamo per scontato inizia davvero ad essere apprezzato, ma tutto ciò non può e non deve essere dimenticato o il mondo tornerà presto ad essere accecato.
E mi auguro che da tutto questo dolore prima che il mondo ricominci a fare rumore qualcosa si possa davvero imparare per cambiare rotta e la vita ricominciare davvero ad onorare.
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