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IL POTERE DELL’AUTOSTIMA

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IL POTERE DELL’AUTOSTIMA

Dott.ssa Martina Fino

Psicologa-Psicoterapeuta della Gestalt

Cosa penso di me?

La risposta a questa domanda influenza inevitabilmente il nostro modo di agire e la percezione che il mondo esterno ha di noi. La stima di sé, positiva o negativa che sia, tende a generare profezie che si autoavverano.

Dunque, penso di essere inadeguato e mi comporto come tale? Alla fine anche gli altri lo crederanno e agiranno di conseguenza. Oppure, ho raggiunto dei buoni traguardi, ma penso di non meritarli? Alla fine troverò il modo di autosabotarmi. Il valore che attribuiamo a noi stessi è decisamente più potente del valore che gli altri ci attribuiscono. Il nostro giudice interiore è quello che ha sempre la sentenza definitiva.

L’autostima è un bisogno umano fondamentale; non desideriamo semplicemente avere una valutazione positiva di noi stessi, ma ne abbiamo decisamente bisogno. Consapevolmente o inconsapevolmente, tutti siamo vulnerabili al giudizio che attribuiamo a noi stessi. La stima di sé ha un forte valore di sopravvivenza ed è indispensabile per uno sviluppo sano. Una bassa autostima può indurci a sviluppare diversi disagi di ordine psicologico che variano da tratti come la timidezza e l’insicurezza fino a sintomi psicopatologici veri e propri, soprattutto nell’area dei disturbi d’ansia, del tono dell’umore e dell’alimentazione.

L’autostima, così come definita dallo psicoterapeuta statunitense Branden, è:

– fiducia nella nostra capacità di pensare e di affrontare le situazioni della vita, altrimenti detta senso di efficacia.

– fiducia nel nostro diritto di valere e di affermare noi stessi, altrimenti detta rispetto di sé.

Chi ha una bassa autostima, può aumentare il suo senso di efficacia e il rispetto per se stesso?

Si, è quello che l’individuo fa a determinare il livello di autostima. La stima di sé non è statica e immodificabile e, seppur minata da esperienze di vita poco nutrienti (soprattutto in età infantile), può essere risanata. Lo psicoterapeuta Branden, considerato un pioniere nel campo dell’autostima, illustra sei specifiche “pratiche” che, se intraprese con costanza e disciplina, permettono di costruire una buona stima di sé.

Ecco i sei pilastri dell’autostima:

  • Vivere consapevolmente: riconoscere i nostri bisogni, obiettivi e valori personali, ovvero imparare a domandarsi “Data questa situazione, cosa voglio fare?” Vivere consapevolmente implica essere costantemente in ascolto di quello che sento, penso e voglio fare.
  • Accettare se stessi: conoscere e accettare tutto ciò che siamo: risorse e limiti. E’ la disponibilità a riconoscere, piuttosto che negare, il nostro sentire, pensare ed agire, soprattutto quando non ci piace e risulta spiacevole. Vuol dire smettere di autoingannarsi. Accettare qualcosa che non ci piace non significa rassegnarsi allo status quo, ma è il punto di partenza che ci permette di cambiare davvero. Non possiamo motivarci a cambiare qualcosa di cui neghiamo la realtà.
  • Assumersi la responsabilità delle proprie scelte: riconoscere che gli unici responsabili delle nostre azioni siamo noi. Siamo responsabili di come usiamo il nostro tempo, dell’impegno che mettiamo nello svolgere le nostre attività, della qualità delle nostre relazioni e della nostra personale idea di “felicità”. Assumersi la responsabilità di tutti questi aspetti, da un lato spaventa, ma è un passaggio necessario per poter sperimentare il proprio potere personale in relazione alla propria vita.

 

  • Affermare se stessi: legittimare il proprio diritto ad esistere indipendentemente da ciò che gli altri si aspettano. Significa rispettare quello che sento, penso e voglio senza rimproverarmi che dovrei sentire, pensare ed agire diversamente, assecondando semplicemente aspetttative altrui. Per affermare se stessi è necessaria una buona dose di coraggio e la sperimentazione di stili di comunicazione efficaci.

 

  • Porsi un obiettivo: creare un vero e proprio piano d’azione composto da obiettivi specifici e le azioni per raggiungerli, monitorando di volta in volta il risultato delle nostre azioni al fine di modificare gli obiettivi e/o le relative azioni.

 

  • Rimanere fedeli ai propri valori: rispettare la propria integrità personale, comportandosi con lealtà e coerenza rispetto ai nostri valori personali. A volte, è possibile riconoscere che alcuni dei nostri valori personali ci appaiono come valori appresi e non realmente condivisi; in questi casi è necessario mettere in discussione alcune convinzioni irrazionali e disfunzionali che spesso ci sono state trasmesse come buoni valori da perseguire.

Non sempre lavorare su questi aspetti, senza l’aiuto di un professionista, è semplice; ma conoscere l’esistenza di queste pratiche è sicuramente un primo passo per iniziare a lavorare su di sé. E se da soli non otteniamo benefici, possiamo sempre pensare di intraprendere un percorso di psicoterapia. Una delle funzioni trasversali a tutte le forme di psicoterapia è il rafforzamento dell’autostima.

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