
IL CORAGGIO DI CREDERE IN SE STESSI
Una paura non affrontata diventa panico, una paura affrontata diventa coraggio.
Braveheart (nome di fantasia) è un giovane studente universitario che si è letteralmente bloccato nel suo percorso universitario.
Ha smesso di dare esami, evitando sistematicamente di sostenere tutte le prove orali, poiché le più temute.
Questo evitamento, seppur il più efficace nel breve termine, si è rivelato disfunzionale nel lungo termine, poiché ha determinato l’arresto del proprio percorso universitario, alimentando la convinzione negativa di se stesso di non essere adeguato.
Riconoscere che l’evitamento era diventato parte del problema è stato sicuramente il primo passo. Il successivo è stato quello di riconoscere il pensiero negativo su se stesso e le emozioni ad esso associate al fine di iniziare a nutrire un pensiero positivo su di sé che permettesse di iniziare ad immaginare un modo nuovo di approcciarsi al problema.
Solo così è stato possibile scegliere di non evitare la paura, ma di affrontarla, individuando ciò di cui Braveheart aveva davvero bisogno per poterla fronteggiare senza esserne sopraffatto.
Grazie a questo percorso, inevitabilmente faticoso e a tratti doloroso, oggi Braveheart ha finalmente ridato un esame.
Al di là del risultato ottenuto (seppur ottimo) il vero successo è stato affrontare la sua paura e riprendere in mano coraggiosamente la sua vita.
Sostituire la cognizione “non sono all’altezza” con la cognizione “io valgo” è stato il percorso che ha permesso di modificare l’esito finora pronosticato del “non posso farlo” con l’esito “l’ho fatto”. Solo comportandosi in modo diverso, oggi Braveheart, sente anche cose diverse. Ci siamo conosciuti che era divorato dall’ansia e da un tono dell’umore depresso, con il proseguimento del percorso l’ansia è diminuita notevolmente, raggiungendo livelli fisiologici e funzionali, e il tono dell’umore è decisamente risalito. Oggi, dopo aver sostenuto l’esame è riuscito a riprovare una grande gioia e a dire finalmente a se stesso “sono contentissimo e non vedo l’ora di dare anche il prossimo”.
Un esempio di come la psicoterapia può curare le ferite dell’anima e ridare un senso alla propria vita.
Articolo a cura della Dott.ssa Martina Fino Psicologo Psicoterapeuta Firenze
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